
LE MOSTRE ITINERANTI
realizzate per l’ANPI con la grafica di Ombretta Donati
Ritengo che la mostra (ne ho realizzate diverse come potete constatare sfogliando
l’elenco e che si possono consultare interamente nel sito
www.anpimassalombarda.it) sia uno strumento di comunicazione efficace,
didascalicamente percepibile e che si colloca fra la conferenza sempre utile, ma che
può esaurire il suo interesse entro breve tempo e il libro che richiede una lettura
attenta e continua in uno scenario in cui si legge sempre meno, secondo le
statistiche.
Nei vari pannelli sono collocati immagini che sono di immediata percezione e il
testo è composto da frasi non eccessivamente lunghe, di facile lettura, ma che
comunque debbono essere rigorosamente documentate e storicamente corrette e tutto
ciò supportato da una grafica accattivante. In tal modo penso sia facilmente fruibile
e la lettura agevolata; se un visitatore poi lo ritiene opportuno può tornare indietro,
saltare un pannello, tornare un altro giorno come è stato verificato o acquistare il
catalogo che la riproduce.
Sia chiaro: la mostra non è mai e non può essere esaustiva, completa che
puntualizza tutti gli aspetti della vicenda come un libro o un saggio, ma ha lo scopo di
dare degli input, di incuriosire, di invogliare ad approfondire l’argomento anche
utilizzando i suggerimenti contenuti nella bibliografia presente sempre nel pannello
terminale della mostra.
Da sottolineare due aspetti tecnici non secondari: primo, si possono aggiornare
continuamente aggiungendo o togliendo pannelli a seconda della necessità o degli
sviluppi storici nuovi. Secondo, sono state tutte riversate nel programma per
computer Power Point e quindi con uno schermo e un riproduttore possono essere
agevolmente viste anche laddove non ci sia uno spazio sufficiente per allestirle.
Infine una precisazione: con le mostre a carattere nazionale non ho la pretesa certo
di aggiungere qualcosa di nuovo o di inedito, cosa invece possibile in quelle a
carattere locale frutto di un lavoro di ricerca che mi ha impegnato per anni e che mi
ha permesso poi la scrittura di diversi libri di storia su Massa Lombarda.

